3 Poesie di GIORGIO VIGOLO (da I FANTASMI DI PIETRA)

LAOCOONTE

La peggio solitudine dipende

da un amore smodato di sé.

Sei così solo perché dentro sempre

un amico geloso hai che non vuole

vicino altro compagno,

ma esserti, lui solo, il solo amico

ed è questa metà non divisibile

che in mille divieti ci lega.

La sua furente gelosia ci addensa

una nuvola intorno

di paure, di ambasce

appena un’altra compagnia ci attira.

Subito lui si sente

tradito, come serpe

ci stringe intorno al collo la sua spira.

*

LA COLLINA

Uscire ai campi ancora mi consola

e solo andare in compagnia degli alberi

a toccare il cielo sulla collina.

Una capra legata

brucava in un pendio:

io mi fermai a parlare con la capra,

l’aiutai a districare la zampa:

essa mi ringraziò con voce umana.

Nulla è più bello al mondo

che quando si comunica,

e coi ciottoli, gli uccelli, i fili d’erba

si trova una comune lingua.

Ma è più facile parlare a una capra

che comunicare con l’uomo.

Perciò mi piace salire sulla collina

e vedere la città di lontano

coi suoi alveari di vespe stizzite.

Io ho litigato con loro.

*

IL DIAVOLO

Il diavolo mi fa i dispetti,

mi nasconde le parole

al momento che l’immagine

da anni attesa

balena nella mente.

Scrivi e brucia. La parola

vola sola nella luce.

Se la fermi

sopra il foglio

togli l’oro

alla fenice.