È in tutto somigliante al mio
il viso della tua marionetta.
Ha negli occhi una triste tenebra
a cui il sole ha confidato un segreto.
Gli trema nell’iride un’attesa
che soffia sull’ombra del fuoco.
In tutto somiglianti alle mie
le labbra della tua marionetta:
vi è sopra adagiato un canto
che riposa nel profumo della notte.
Nulla io so del mio spettacolo
come questa tua antica marionetta.
,
Sono un inquieto.
Non c’è di me
null’altro da sapere.
Mi trema dentro
un ruggito d’oro.
Splende in me
l’adolescenza del buio.
,
Ma il mio scudo è di vetro soffiato.
Ogni lembo di me
è offerto al taglio della lama,
al colpo della pietra,
alla spietata parola.
Vado. Io vado.
Affondo il ventre
nella spada del sole.
,
Ti guarderò nel mattino
gettare lontano uno sguardo.
Verrò a darti l’addio
senza dirti addio mai.
Cadrà un tuo sorriso
che raccoglierò piano.
Una briciola che stringerò
prima di spiccare il volo.
,
Cade dentro me il tuo nome
quando lo dico.
Come un seme
di cui io sarò il fiore.