5 Poesie di Umberto Fiori (da CASE)

SOSTA

Il treno porta ritardo
e non si muove, non parte.

Il sole non si vede quasi
ma è già chiaro dall’altra parte
come se tutta questa luce che viene
la facessero quattro case.

GUARDIE GIURATE

Quasi per caso si comincia: tramite amici
o così. Poi mano a mano uno
se lo sente nel sangue
tutto questo guardare
gente dal suo angolo
e nel suo angolo
farsi guardare.

Come sabato a casa della gente
i bambini che piangono.

O le fotografie del mare.

SBRIGARSI

Rieccolo, rieccolo l’odore
di prima nel salone:
come di pesca, che soffoca,

una crema sarà,
della televisione.

La corsa che fa il fiato
la mattina fredda di tutti
quanti discorsi che capisco.

PARTENZE

Mentre il palazzo di fronte
riflette
il palazzo di fronte,
sulle poltrone anatomiche
del terminale uno sente
la gente darsi ragione.
Rimane lì incantato: fermo rimane,
come nei piatti in tavole
un po’ di pane, una foglia,
il boccone della creanza.

FISSAZIONI

Tra due facciate a specchio
c’è un muro cieco.

La gente che va in giro
tra i suoi pensieri, fermo, c’è un pensiero.

Tra le pieghe dei panni
ripassa il ferro da stiro.

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