8 POESIE DI Toti Scialoja (1979 – 1998)
La notte chiara è un cerchio
un triangolo è l’alba
un quadrato l’aurora
– teoremi di dolore.
Di giorno il loro marchio
timbra la mente calma
necessaria a chi esplora
rottami di dolore.
*
Un cielo calmo ha spento
le foglie estive – l’olmo
è stracolmo di foglie
che ti svendono al vento.
Se non ami te stessa
cosa spero? La sdraia
è una trappola ed erra
la mano sulla ghiaia.
*
La selve delle antenne
televisiva affolla
il bel tramonto – un tunnel
rivela creste lilla.
Si leva il vento! Vivere
tra i veli è una speranza.
La baiadera vedova
muove appena la pancia.
*
Sbucò dalla baracca
abbandonata un vecchio
volpino color sabbia
ed abbaiò parecchio.
Il fiume è un latte lento
in quei paraggi e abbaglia
ma le canne di tanto
in tanto si risvegliano.
*
Nel gran sole che sfora
via della Scrofa un orfano
micio magro si stira
sulla soglia dell’orafo.
Non m’ero ancora accorto
nell’oro – con l’amaro
chiarore di chi è morto –
d’aver smesso d’amarti
*
Il sospetto ha un respiro
irregolare – invano
si insinua nell’avaro
colloquio – sul divano
porti le braccia in alto
ti disfi dello scialle
per mescermi il vin santo
delle tue calde ascelle.
*
Ma s’io avessi creduto
che per te quel risveglio
improvviso – nel crudo
dell’alba – nel tuo “meglio
non esser nati” – avrebbe
spalancato una breve
eternità di calde
lacrime – mai ti avrei
*
Se passeggio ogni sera
lungo il greto del Serchio
trascinando a rimorchio
sugli sterpi una schiera
di rimorsi tra pozze
specchianti e qualche secchio
sfondato – un colpo al Serchio
ed un altro alla Notte.