ANGELICA, V – FRASI E INCISI DI UN CANTO SALUTARE di Mario Luzi

Come la vedono gli altri
dalla loro cecità,

come credono che sia

i figli per esempio

o i figli dei figli

o quanti

per uso
o per greve imitazione

                 – e nemmeno ponderando –

si rivolgono a lei

a lei chiedono aiuto

sicuri di averlo ?

Rappres in sé, luminosa
di una quieta
luminosità di alba,
pure insediata nel dolore umano
come nella cavità
la mandorla ? Può
lei essere altra

da come la desidera

e la forma

il pensiero dei suoi supplici

padroni in verità,
suoi depositi ? Ma poi
quale se stessa opporre
di questa più reale ?
È lì, saldo cristallo
nel proprio giacimento,
è lì, dentro la roccia

a cui

si sono altri

turbinosamente infranti
e altri lo faranno…
È grazia, questo, o tormento ?
Sia comunque e sempre misericordia –
prega lei con coloro che la pregano…

all’unisono.

*Mario Luzi – 
ANGELICA, V – FRASI E INCISI DI UN CANTO SALUTARE