BASTA CHE TU DICA A TE STESSO: Io sono un uomo libero qui dentro
George Orwell (da Senza un soldo a Parigi e a Londra)
Bozo sembrava un tipo interessante, ed ero ansioso di conoscerlo meglio. La sera andai di nuovo sull’Embankment per incontrarlo; ci eravamo messi d’accordo che avrebbe portato me e Paddy in una locanda a sud del Tamigi. Bozo cancellò dal marciapiede i suoi disegni e contò gli incassi: circa sedici scellini, di cui dodici o tredici, disse, erano di guadagno. Scendemmo nel quartiere di Lambeth. Bozo arrancava lentamente con una strana andatura a gambero, mezzo di fianco, trascinandosi il suo piede spappolato. Aveva due bastoni, uno per mano, e la scatola dei colori a tracolla. Mentre attraversavamo il ponte si fermò a riposare in una delle balconate affacciate sull’acqua. Stette in silenzio per un minuto o due, e con sorpresa mi accorsi che guardava le stelle. Mi toccò il braccio e col bastone indicò il cielo.
– Ehi, guarda là Aldebaran! Guarda che colore. Come una grande arancia color sangue.
Parlava come un critico d’arte in una galleria di quadri. Ero stupefatto. Confesso che non sapevo quale fosse Aldebaran, e in effetti non avevo mai notato che le stelle avessero colori diversi. Bozo cominciò a darmi qualche elementare nozione di astronomia, indicandomi le costellazioni principali. Sembrava colpito dalla mia ignoranza. Io gli dissi sorpreso:
– Sembra proprio che tu sappia un mucchio di cose sulle stelle.
– Non molto, ma un po’ sì. Ho ricevuto due lettere dalla Società di Astronomia in cui mi ringraziano di aver scritto di certe meteore. Di tanto in tanto la sera esco per vedere se ci sono meteore. Le stelle sono uno spettacolo gratuito: non costa niente adoperare gli occhi.
– Che bella idea! Non mi sarebbe mai venuta in mente.
– Bè, bisogna pure averlo qualche interesse. Non è che siccome vivo sulla strada, devo pensare soltanto al tè con due fette di pane.
– Ma non è difficile interessarsi di cose… di cose come le stelle, quando si fa questa vita?
– Quando si fa lo screever, vuoi dire? Non proprio. Non è detto che uno deve per forza diventare una talpa, cioè non è detto se te lo metti in testa.
– Sembra che abbia quell’effetto su quasi tutti.
– Certamente. Guarda Paddy, quel vecchio buono solo a trangugiare tè e scovare mozziconi. È così che vanno a finire quasi tutti. Io li disprezzo. Ma non è detto che si debba per forza diventare in quel modo. Se hai avuto un po’ d’istruzione, non importa se poi passi il resto della tua vita sulla strada.
– Bè, io ho visto che è proprio il contrario, dissi.
– Quando togli i soldi a un uomo, sembra che quel momento non sia più in grado di fare nulla.
– No, non necessariamente. Se te lo metti in testa, puoi vivere sempre alla stessa maniera, ricco o povero che tu sia. Puoi sempre continuare a leggere i tuoi libri e ad avere le tue idee. Basta che tu dica a te stesso: Io sono un uomo libero qui dentro -e si toccò la fronte-, e sei a posto.