
Guarda un po’ dove va il mondo, disse una mattina Gaustin…
Un disastro totale, tutto quello che tempo fa ci aspettavamo per i successivi venti-trenta anni, non si è verificato. E tu sai bene che in parte il fallimento del futuro è anche il fallimento della medicina. Il mondo invecchia e ogni tre secondi qualcuno perde la memoria.
Le statistiche erano la sua nuova ossessione, le seguiva, confrontava e analizzava di continuo la curva delle diverse malattie della memoria, i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, di quella europea e degli altri maggiori centri nazionali. Per esempio i dati USA erano davvero terrificanti: circa 5 milioni di persone con demenza senile, altri 5 milioni e mezzo malati di Alzheimer. Attualmente nel mondo sono più di 50 milioni, diceva Gaustin, e solo quelli registrati più della popolazione della Spagna, tra sette-otto anni saranno 75 milioni e sempre solo quelli con diagnosi. In India, per esempio, il 90 per cento dei malati di demenza senile non sono diagnosticati e in Europa quasi la metà. Quasi la metà in Europa, te lo immagini, allora raddoppia le cifre che conosciamo. Siamo circondati da persone per le quali è già stato premuto il grilletto, ma loro non lo sanno. E forse anche tu e io ne facciamo parte… ti sei fatto le analisi?
No.
Neanche io. È in arrivo una demenza globale.
Guastin sapeva come penetrare in tutte le mie paure nascoste. Negli ultimi tempi avevo la sensazione che ogni giorno mi abbandonassero, scivolassero via in silenzio come donnole nomi e storie.
C’è anche un’altra cosa, è una delle tre malattie più care al mondo, continuò lui con i numeri. Gli americani hanno fatto i conti, 215 milioni all’anno, e questo cinque anni fa. Si tratta di medicine, assistenti sociali, medici, accompagnatori, hai idea di quanti accompagnatori ci sia bisogno? Là verrà presto in mente ad alcuni politici di cavalcare l’onda, cominceranno disordini, nessuno vorrà pagare somme enormi per i disturbati mentali, che sono oramai di peso alla società, malati incurabili, bisognosi di una morte pietosa, vorranno una politica sanitaria locale, una qualche realpolitik riguardo alle medicina… conosci la situazione, questa retorica è stata elaborata già negli anni 30.
Meno male che non dovevamo ricostruire anche gli anni 30, pensai, ma comunque avevo sbirciato anche lì. Mi ricordai della copertina del ‘Neues Volk’ del 1938, edito dai nazisti con una foto di un ‘malato incurabile’ e la dicitura Quest’uomo, affetto da una malattia genetica, costa ogni giorno alla società 60000 marchi. Caro compatriota, sono anche i tuoi soldi.
I nostri pazienti sarebbero stati i primi nelle liste nere. Con loro hanno cominciato, con le cliniche psichiatriche e geriatriche.