Cosa è la libertà per chi non sa che farsene, per chi essa non è valore economico, la possibilità di produrre, di lavorare, in qualsiasi modo?
La libertà individuale, la sicurezza contro i soprusi dell’autorità è conquista del lavoro, della produzione, delle società bene organizzate.
Ricordo un episodio.
Un professore dell’università mi raccontava una avventura capitatagli all’Hyde Park di Londra, e nel raccontarla ancora fremeva di nobile sdegno.
Egli vide dei cittadini piantare una bandiera per terra, montare su una sedia, richiamare a sé l’attenzione dei passanti, e poi mettersi a predicare.
Ne vide coì una ventina, ognuno dei quali sosteneva le sue idee, cercando di far proseliti: seguaci di particolari sette protestanti, socialisti, anarchici, teosofi.
Si fermò dinanzi a un anarchico, e talmente si impressionò delle cose udite che subito si rivolse ad un policeman vicino chiedendogli esterefatto: – ma voi cosa ci state a fare qui, perché non fate tacere costui? – .
E il policeman flemmaticamente: – Sono qui per far tacere gli uomini come voi che vorrebbero togliere la libertà agli altri di parlare – .
Un poliziotto inglese che dà una lezione di liberalismo a un professore universitario italiano.
In questo episodio, autentico è documentata la mentalità della borghesia italiana.