da AMORE D’AUTUNNO – Roberto Cariffi


Passasti con quella luce in pugno,
dissi:<< Non so, so molto poco dell’amore.
Giù c’è un abisso, lo conosco bene >>.
Tu mi prendesti per la giaccia,
metà del mio viso era già in ombra.
Abbiamo corso, volato qualche volta.
Di certo ci sono foglie secche,
qualcuno le calpesta,
stridono in fondo al cuore.
Di certo la stanza è un rettangolo d’angoscia
e il buio completa la sua opera.
Ogni tanto sprofondo nel cappotto,
accelero il passo come fossi atteso.
Più spesso una voce mi precede. sono in ritardo,
penso, hanno già chiamato!
allora vorrei che mi afferrassi per il bavero,
che mi tirassi via, dove c’è luce.
*
Un ponte d’acciaio conserva i passi
dei nostri giorni di nebbia e miseria,
da una parte le ciminiere di carbone,
dall’altra la città con le sue croci.
Per mano mi trascini verso il mondo,
madre che sai la guerra combattuta,
come un salice spenzolo sull’acqua,
guardo le giubbe ancora appese ai rami.
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*ROBERTO CARIFI – da AMORE D’AUTUNNO