Da ”LA TENTAZIONE” – Patrizia Valduga


croce donna strega

.
In questa maledetta notte oscura
con una tentazione fui assalita
che ancora in cuore la vergogna dura.
Io così pudica, così compita,
vedevo un uomo a me venire piano
e avvolgermi quasi avido le vita;
un altro ne veniva e con la mano
oh delicatamente lui mi apriva,
e un altro e un altro e un altro ch’era vano
a guerra apparecchiarmi d’armi priva,
già incatenata, e senza una catena,
nel tempo che la vita non par viva.
<<Non vuoi? Piccola piccola sirena…>>
Posso io non volere e star da lato?
<<Oh lasciatemi!>> e respiravo appena,
il cuore dalla sua sede saltato.
Con cento mani vinte le mie braccia
tutte le ossa mi avevano contato,
ad ogni cavità davan la caccia;
nel denso, nelle viscere spremuta,
in una tomba di carne che schiaccia
e macina e mette al niente… perduta.
Che mai feci, che mai feci, mio Dio?
mercé, pietà, perdono, chi mi aiuta?
E mentre brucio in tal rimescolio:
<<O Padre nostro scenda il tuo perdono,
annienta tu questi demoni ch’io
sola non so…di te degna non sono>>.
Se ne fa beffe la schiera impudica
e per mia noia uno su me prono:
<<Bada a non farmi far troppa fatica,
piccola morta, non lo sai? dovrai
prirmi come un fiore la tua fica!>>
<<Tanto pallore io non vidi mai:
ho quel che serve a farla rinsanguare!>>
A mio supremo disgusto,<<No! Guai!>>,
la parte che non voglio nominare
lui mi premeva in bocca con amore
e tutta me la dava da mangiare.
Cader potessi anch’io dietro il mio cuore,
lasciar la notte greve e maledetta
e la galera di tutte le sue ore,
calando di sorpresa la vendetta.
Fuori l’eternità si conservava
e mio malgrado, in gran mistero astretta,
mentre bevevo umore sugo bava…
me ne avvolgerà tanto mistero
e non conoscerò la notte cava.
*Da ”La Tentazione” – Patrizia Valduga
[amazon_link asins=’B07FY1JGG4′ template=’ProductCarousel’ store=’alloradillo08-21′ marketplace=’IT’ link_id=’f8445e06-71bb-4fa7-8d96-e6fc5a008985′]