FERNANDA PIVANO intervista JACK KEROUAC

FERNANDA PIVANO intervista JACK KEROUAC

Nel 1966 Fernanda Pivano realizzò una storica intervista a Jack Kerouac durante il suo soggiorno in Italia, precedente di appena tre anni la sua scomparsa. La Pivano gli sopravviverà invece fino al 2009.
Jack Kerouac (Lowell, 12 marzo 1922 – St. Petersburg, 21 ottobre 1969).
Considerato uno dei maggiori esponenti della narrativa americana contemporanea, e in particolare della cosiddetta beat generation – insieme ad autori come Burroughs, Ginzberg, Ferlinghetti – è stato scrittore e poeta e la sua opera più famosa, il celeberrimo On the road, è tuttora ritenuto il manifesto di un intero movimento letterario, sociale, musicale e culturale.
Autodefinitosi poeta jazz, Jack Kerouac incarnò in prima persona i principi e i valori del rifiuto dalle convenzioni dell’epoca, la ricerca della libertà materiale e spirituale, il pacifismo e la ribellione (espressa soprattutto attraverso l’arte) alle censure e alla morale americana da cui si sentiva costretto, come molti giovani della sua generazione, in maniera insopportabile. Oltre ad esprimere la sua libertà anche sul piano dei costumi personali e sessuali, non trascurò esperienze estreme, come quelle con le droghe e con l’alcool: quest’ultimo, in particolare, giunse a minarne gravemente la salute.
Scomparso prematuramente nel 1969, appena dieci anni dopo la pubblicazione di On the road in Italia, Kerouac instaurò una salda amicizia con la scrittrice e giornalista italiana Fernanda Pivano.
I due resteranno uniti da un’ intensa amicizia, basata su affinità artistiche ed elettive legate anche alla scoperta e alla pubblicazione dell’opera di Kerouac in Italia, in cui l’allora giovanissima Pivano ebbe un ruolo determinante.
Nata a Genova nel 1917, Fernanda Pivano iniziò fin da ragazza a interessarsi di letteratura americana, grazie alle prime segnalazioni ricevute da Cesare Pavese, suo supplente di italiano negli anni del liceo.
L’inizio della sua carriera coincide con la pubblicazione per Einaudi, nel 1943, della prima traduzione in lingua italiana della Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, che porta la sua firma. Nello stesso anno traduce Addio alle armi di Ernest Hemingway, per il quale sarà arrestata con l’accusa di vilipendio alle Forze armate. Nel corso degli anni, un’intensa attività come traduttrice la porterà a scoprire e a valorizzare una lunga serie di testi e di autori fino ad allora sconosciuti in Italia, con particolare attenzione agli esponenti della cosiddetta Beat generation. Fra questi, spiccano Allen Ginsberg, William Burroughs, Gregory Corso e lo stesso Jack Kerouac.

JACK KEROUAC