I CANI DI TULUM
i cani di Tulum. Ho scelto di parlare di loro perché sono veramente tanti.
In una scala di 4 gradini rappresentata da:
1.cani domestici nelle città del mondo ‘sviluppato’.
2.cani domestici nel resto del mondo.
3.cani randagi.
4.Dingo( cani selvatici).
Direi che possiamo tranquillamente metter i cani di Tulum in un gruppo che tolto il primo dei 4 comprenda gli ultimi tre.
Quasi tutti i cani sono accolti in casa, capanna di qualche famiglia, cani domestici, ma tolto il fatto di riceverne il cibo passano l’intera giornata in condizione molto più vicina alla randagia.
E come i cani randagi e i Dingo hanno tratti fortemente selvatici oltre, se così posso dire, agli usi e costumi.
Hanno un forte senso di appartenenza al branco, senso di difesa del territorio, e no esitano certo ad attaccare l’uomo, specie se come il sottoscritto, fa loro sentire, nel buio nero della foresta selvaggia che è il giardino di dove vivo, la notte, quando torno a casa se esco, un vago senso di paura.
Il cane che più mi ha spinto a scrivere della sua razza è Tyson, il cane della famiglia che mi ospita.
Il maledetto, nonostante oramai vivessi li da quindici giorni, ogni notte al rientro a casa non esita a farmi cacare addosso, partendomi addosso appena lo supero dal buio più completo, tentando di mordermi la caviglia, che poi ha fatto una volta.
Su consiglio del messicano dell’alimentari sotto casa ho tentato di intimorirlo con una pietra in mano, arrivando la sera che mi ha morso a tirargliela addosso, sul culo. Tranquilli che Tyson non l’ha nemmeno sentita, mi sa che anche per l’età non capisce più un cazzo oramai.
Ma niente Tyson non demordeva, anzi. Sarà il nome.
Solo con la bicicletta si è pian piano calmato. Forse a lei, la bicicletta, Tyson, il rincoglionito, la riconosceva.
Vorrei far tornare, in questo momento per la via dove sto abitando ora, vicina al Carcamo di Tulum,
tutte quelle persone che tanto si sono scandalizzate per il massacro dei cani in Romania.
Alle 4, magari, quando è buia, nera,solo la luna per la strada di pietre. Più una specie di enorme giardino, con animali.
Con una ventina di cani da tutte le parti liberi, potenti, aggressivi sui i tetti. Specie girando nella via di casa mia. Saranno i 4 cani sul tetto del mobiliere all’angolo. Sarà perchè ha poco a vedere con la via centrale della ‘bella Tulum’.
Non che sia stato giusto, in Ucraina, ma per un ragazzo medio del ‘mondo sviluppato’ quei cani danno fastidio. E se in un paese povero arrivano milioni di paganti per vedere una partita di pallone, allora tanto valere levarsi dai coglioni il problema senza soldi e in breve tempo.
Bisogna riflettere. Non che scrivere che schifo e poi andare a vedere la partita sia indice di colpa, ma bisogna riflettere. Consumo consapevole.
Qui non si parla del cagnolino fashion di Paris Hilton col giubbottino di Fendi, ma di animali con muscoli, che poco tollerano, nervosi e la notte, l’uomo nei suoi spazi.
Detto questo, è proprio, per questo, che i cani di Tulum hanno hanno la mia stima in quanto animali Fieri che a contrario dei loro parenti civilizzati e sviluppati, hanno ben preso il carattere e la personalità di chi li ospita in casa, ben capendo che nella vita se se buono, scondinzoli quando ti tirano una pallina, così mangi, caghi, dormi al caldo. Tanto comunque alla fine tocca morire. Neanche uno sforzo per quell’animale, se non il fatto di diventare un pet.
Ecco, unico inconveniente è che può succedere che ti castrino.
Un altro esempio da raccontare sono sicuramente i quattro cani del mobiliere, che citavo prima.
Il padrone del palazzotto di due piani all’angolo con la via di casa mia ha pensato bene di mettersi, come sistema di sicurezza notturna quattro bestie di cani,simili a mastini o Pitt- bull, che passano la vita sul tetto di uno dei piani della palazzina.
Passano l’intera giornata, in gabbia di giorno e liberi di notte, sul balcone delle dimensioni di un monolocale.
Non vorrei essere nei panni del ladro che, non sapendo del sistema di sorveglianza canino notturno, si trovi furtivo la notte su quel tetto.
Chiaramente qui è una cosa normalissima e nessuno si sognerebbe mai di parlare di diritti dei cani, visto e considerato che, nonostante tutto vivono in condizioni molto più dignitose di buona parte dei messicani, fosse anche solo per aver garantito almeno un pasto al giorno.
Ma del resto solo da noi si sta così attenti ai bisogni dei cari cagnolini domestici, senza considerare che ci sono milioni di bambini nel mondo che muoiono di fame ogni giorno, vivendo come ‘manco li cani’.
Una delle tante sfaccettature del perbenismo dei paesi sviluppati.
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A.