IL COMPORTAMENTO DROGATO – Furio Colombo su ‘La Stampa’, marzo 1981
Una rivista medica di Harvard descrive così l’episodio:
Il padre, che è stato in viaggio o non ha visto il bambino da tempo, per la prima volta gli dedica attenzione, lo ascolta. Con sorpresa si accorge che il bambino parla in un modo concitato, con una curiosa accelerazione. La velocità con cui si susseguono le parole fa pensare ad uno scherzo. Ma non c’è alcuna intenzione di humor.
Il bambino sta solo cercando di spiegarsi. Se non ci sono interruzioni il discorso galoppa e poiché difficilmente il bambino può controllare tante parole ad una velocità tanto grande, diventa inconsistente, erratico.
Un altro fatto espressivo preoccupa l’ascoltatore adulto: a velocità vertiginosa il bambino imita, cita, rappresenta qualche altra cosa senza mostrare alcun desderio o intenzione di essere teatrale.
Vi sono genitori che trovano tutto ciò divertente, e allora il comportamento rischia di diventare definitivo nell’adolescenza e probabilmente nell’età adulta, con i problemi di rapporto personale e psicologico che si possono immaginare.
Esiste il rischio che un comportamento strano ma di origine culturale non patologica, non venga trattato come deve.
Si chiama comportamento drogato la situazione descritta dai ricercatori di Harvard. Medici, genitori e rilevazioni statistiche ci dicono che questo comportamento si verifica, fra i bambini americani, con sorprendente frequenza.
Quello che la nuova pedagogia americana, in recentissimi studi, cerca di dire ai genitori disperati e disorientati di mezza America è: Attenzione, il comportamento drogato si può oramai identificare come una vera sindrome. Ma il più delle volte non è causato dalla droga. È una malattia culturale.
Gans vuole anche ricordare che la droga è presente e si sente in molte attività e funzioni professionali.
Cita la televisione, la pubblicità, Hollywood e la sua produzione , anche Broadway, ma anche gran parte della produzione musicale e perfino certe tecniche di scrittura che riguardano i fumetti e i giochi per bambini.
Un gruppo di ricerca della Anneberg School of Communications ha rintracciato nei programmi televisivi di grande ascolto almeno sei o sette esempi chiaramente segnati dal comportamento drogato.
Poi ci sono i mini programmi della pubblicità che presentano in modo evidente il beat della cultura drogata.
Il grave pericolo è che il radicarsi e l’espandersi del comportamento drogato provochi conseguenze sociali che molti già chiamano – la droga che spara a salve – produce effetti sociali, deformazioni della realtà, variazioni grottesche, percezioni alterate, creando un drammatico: come se…
Su quella sospensione, su quella sgradevole analogia di comportamenti e di fatti si concentra l’ansia di milioni di educatori e di genitori in America