In città si vive come in un labirinto di specchi.
A ogni angolo. Ovunque ti giri, solo persone e le loro creazioni: casermoni, macchine, cartelli…
Diventa un’ossessione. Finisci per essere completamente assorbito nel ritmo e dalle infinite invenzioni della nostra civiltà. È tutto spianato, spuntato, cementificato, illuminato, ridipinto e raddrizzato, e gli altri animali oltre a noi, che avrebbero potuto essere lì, sono stati cacciati via.
A volte mi viene voglia di guardare fuori dal ‘nostro’ giardino. Perché al mondo, nell’universo, non c’è solo quello, no? È facile dimenticarselo e lasciarsi prendere dalle nostre illusioni collettive.
Di notte, la grande città è coperta da un guscio di luce attraverso il quale non riesci a vedere le stelle.
E questa è un’enorme perdita, perché non c’è cosa che potrai mai vedere lontana quanto una stella. Ti dà una certa prospettiva, che in città manca. Ma per quella ci vuole il buio. Ci sono alcune cose che con la luce del giorno o con quella rassicurante dei lampioni proprio non si vedono.
da: A piedi nudi sulla terra di Folco Terzani
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