Era una via di ricerca, la ricerca di una vita alternativa.
Molti confondono questa ‘alternativa’ con una linea politica.
Scegli di essere di destra o di sinistra, in opposizione al governo del momento. Invece la politica è tutto un pentolone solo.
Ero stato fascista, ma poi ho capito che non valeva la pena in questo tipo di società di stare con una parte o con l’altra.
E sono uscito da tutte queste idee.
Quella era la strada del disincanto.
Noi tutti siamo una composizione sociale, no?
Uno è stato fatto da una madre che è geneticamente e mentalmente condizionata dalla società.
Beve il latte di quella madre prende l’essenza del suo pensiero, di tutto quello che è lei. Viene allevato fino una certa età da quel condizionamento, assorbe i modi di essere, i modi di dire del padre, degli zii e dei nonni.
Loro cominciano a raccontargli che giocare a pallone è una bella cosa, bisogna andare alle partite eccetera. Poi va a scuola e lì incomincia la sua formazione sociale organizzata. Gli si organizza la testa, gli si dà una linea di studi in funzione di un lavoro sociale.
Non gli si dà nessuna alternativa, nemmeno quella religiosa…