LA NAUSEA – Jean-Paul Sartre


JEAN PAUL SARTRE La Nausea par giramundo-mpt
La nausea (1938) ha dato ragione a quanto affermava il suo autore Jean-Paul Sartre (1905-80), recensendo un romanzo di Faulkner: “I buoni romanzi finiscono per somigliare moltissimo ai fenomeni naturali; si dimentica il loro autore, li si accetta come pietre o alberi, perché ci sono, perché esistono”.
In un lungo esercizio di descrizione, resoconto o referto che del tutto casualmente sembra avere origine in un io che racconta, Antoine Roquentin scrive un diario provinciale dove il rapporto con sé stesso e con gli altri si manifesta sotto il segno della sconfitta: l’inesistenza delle cose, la loro dura e inaccessibile corporeità, il dato sessuale stesso come energia non liberatrice sono le sue sole conquiste. Sembra che solo spegnendo illusioni la sua coscienza trovi uno slancio.
Una lunga, costante e serpeggiante sensazione di disagio avvolge questo romanzo. La lettura è a tratti sconvolgente nel suo essere terribilmente essenziale. Mi sono ritrovato immerso in una strana oniricità (di sicuro questo romanzo ha la capacità di “smuovere”), si continua a leggere le varie situazioni narrate e ci si sente in qualche maniera “sporchi”. Ho apprezzato tantissimo “La Nausea” perchè a più riprese ho ritrovato quelle classiche sensazioni che durante la vita ti ritrovi a pensare ma che non riesci a formulare in parole concrete.
Il racconto si svolge a rotazione senza una trama ben definita (questo almeno quello che ho recepito),si salta da situazione in situazione sulle righe di uno dei più strani diari in circolazione.
Pochi personaggi, pochi protagonisti ma ben definiti e particolari incontreremo in questa non facile lettura. Quasi esilaranti i momenti in compagnia dell’Autodidatta e da incorniciare per intensità/distacco l’incontro con Anny.
Non mi sorprende il fatto che “La Nausea” possa portare all’esasperazione, alla totale noia. Chi riuscirà a prenderlo per il verso giusto si sentirà in qualche modo più completo, più concreto. Se letta con lo spirito giusto (secondo me acquisisce ancor più valore se letta in una situazione “di degrado” interiore con tutti i rischi del caso) questa “Nausea” saprà fare riflettere a fondo e perchè no anche aiutare.

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