La notte, fate di nuovo l’amore.
Tu senti il rumore dello spazio vuoto dentro di lei che si va riempendo. È un rumore quasi impercettibile, come quello della sabbia lungo la costa, che si sbriciola al chiarore lunare. Trattenendo il respiro, tendi l’orecchio per cogliere quel rumore.
Tu sei dentro la sua ipotesi. Ne sei fuori. Ne sei dentro. Ne sei fuori. Inspiri, trattieni, espiri. Inspiri, trattieni, espiri. Prince continua a cantare dentro la tua testa senza interruzione, con la sua voce da mollusco.
I rami del corniolo fuori dalla finestra sono percorsi da un fremito. Tu la stringi. Lei affonda il suo viso nel tuo petto. Senti il suo respiro sulla pelle nuda. Lei percorre con le dita i tuoi muscoli a uno a uno.
Poi comincia a leccare dolcemente il tuo pene arrossato, come per curarlo. Tu vieni ancora una volta nella sua bocca. Lei ti ingoia come qualcosa di prezioso. Baci la sua vagina. La punta della tua lingua la fruga dappertutto.
Lì tu diventi un’altra persona, un’altra cosa. Sei altrove.
… Fino a che non verrà la mattina di lunedì, siete l’uno nelle braccia dell’altra, ad ascoltare il rumore del tempo che passa.
*Testo: KAFKA SULLA SPIAGGIA – Murakami Haruki
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