Seppur si dica, forse a ragione, che scrittori lo si è, e non lo si possa imparare grazie a una scuola; riporto di seguito quello che potrebbe essere la “buona traccia” da seguire qualora si voglia scrivere un racconto, specialmente se per delle prime volte…
ESORDIO
L’esordio del racconto serve a presentare al lettore la storia, illustra la situazione da cui ha inizio la vicenda e dovrebbe attirare l’attenzione e incuriosire.
L’esordio o incipit (in realtà l’incipit costituisce le prime 10-20 righe) può essere:
– in media res: proietta il lettore nel pieno degli eventi
– introduttivo: presentazione di situazioni, ambienti e personaggi
– a effetto: con una frase d’apertura che sorprende e incuriosisce
SVILUPPO
Lo sviluppo è la parte più corposa del racconto, quella in cui si svolgono gli eventi principali che danno spessore alla storia.
Sotto il nome di “sviluppo” sono presenti quelle che in teoria potrebbero essere viste come due fasi distinte:
* COMPLICAZIONE
E’ la scena che segue l’esordio: a turbare la vicenda subentra una complicazione, ossia un fatto o un evento che altera l’equilibrio iniziale e genera un conflitto.
Esempi:
– Giallo: un personaggio viene assassinato
– Horror: alcune tracce segnalano la presenza di un mostro
– Fantasy: uno o più personaggi si vedono affidare una missione
– Romantico: due personaggi si innamorano ma le loro famiglie sono nemiche
(c’è da dire che la complicazione a volte compare immediatamente nell’esordio, soprattutto per chi sceglie la formula “in media res”)
* SVOLGIMENTO
Lo sviluppo ha lo scopo di ampliare la vicenda e svolgere l’intreccio della storia attraverso l’uso di alcuni elementi quali:
– delineazione dei personaggi, che pian piano prendono forma e carattere
– attribuzione a ciascun personaggio della sua specifica funzione narrativa: chi è il protagonista, chi l’antagonista, l’aiutante, la comparsa, ecc.
– utilizzo di eventuali analessi (o flash-back) per raccontare eventi passati che siano ricollegati alla vicenda
– descrizione degli ambienti in cui si svolgono le vicende: serve a contestualizzare i personaggi nello spazio e nel tempo caratterizzandoli meglio
– mantenimento della suspense ritardando lo scioglimento finale o depistando il lettore verso altre soluzioni
– inserimento di dialoghi, azioni, riflessioni, chiarimenti dei fatti narrati
CLIMAX
Il climax è il culmine della tensione narrativa, il momento finale che prepara lo scioglimento.
Se immaginassimo il racconto come una linea che sale e poi discende, il climax sarebbe il punto più alto, il punto della vicenda in cui si accumula il massimo della tensione che sarà poi sciolta appunto con il finale.
Alcuni esempi:
– Giallo: il poliziotto acquisisce prove importanti su uno dei principali sospettati
– Horror: il protagonista si incontra faccia a faccia con il mostro
– Fantasy: i protagonisti affrontano il cattivo che ostacola il compimento della missione
– Romantico: l’amore segreto viene scoperto
SCIOGLIMENTO
Rappresenta la conclusione della storia. Il finale può essere di vario tipo:
– a sorpresa: ribaltando le premesse e le aspettative del lettore
– aperto: non c’è una vera e propria conclusione e molto viene lasciato all’immaginazione
elemento conclusivo di un percorso:
° a gradini -> gli avvenimenti costituiscono un progressivo avvicinamento all’epilogo
° ad anello -> si ritorna a una situazione simile al punto di partenza
° a ostacoli -> la soluzione è ostacolata da avvenimenti di vario tipo
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