L’ECUADOR PREFERISCE L’AMBIENTE AL PETROLIO

l’Ecuador, uno di quegli stati che chiamiamo ‘non sviluppati’ se non ‘terzo mondo’, ha appena dimostrato, invece, di essere molto più sviluppato di tante nazioni.
Mentre nel resto del mondo si sterminano fantasmatici dittatori e popoli interi alla ricerca spasmodica di oro nero, per l’ Ecuador è più importante l’ambiente e la natura del petrolio.
Mentre il resto del mondo fa a gara per accaparrarsi le ultime riserve di greggio, infatti, la repubblica sudamericana non le vuole più toccare.
Soprattutto se queste si trovano in aree protette. Come il Parco Yasuní, la zona più ricca di biodiversità dell’intero pianeta.
Un paradiso per insetti, uccelli, mammiferi e anfibi, che in un solo ettaro ospita fino a 655 specie di alberi, lo stesso numero di quelle in Usa e Canada messi insieme.
E’ questo quello che conta per l’ Ecuador, più del fatto che sotto il parco si siano 850 milioni di barili di oro nero, il 20% delle riserve nazionali.
Ora, dopo 5 anni di attesa, il sogno ambientalista ecuadoriano sta per diventare realtà. In un solo anno, infatti, sono stati raccolti, sopratutto grazie a donazioni di privati, tra cui anche gli attori Leonardo di Caprio e Ed Norton, 300 milioni di dollari.
Una cifra limitata, pari a meno del 10% di quella richiesta all’Onu dal presidente Rafael Correa per compensare i mancati introiti petroliferi.
Cifra limitata, ma comunque sufficiente a far partire i lavori: finanziare energie verdi, riforestazione e progetti per le comunità locali, in alternativa alle trivellazioni.
Lasciando intatta la riserva, l’Ecuador potrà evitare l’emissione di 407 milioni di tonnellate di CO2, quasi quelle di tutta Italia in un anno.
“I Paesi ricchi di petrolio sono maledetti, e dipendono da esso così tanto da non sviluppare nient’altro”. “Il petrolio foraggia la corruzione e fa pagare il prezzo di tutto ai più poveri – aggiunge Ivonne Baki, capo del comitato di negoziazione di Yasunì-ITT – portando benefici solamente alle elite”.
“Quello che c’è sulla terra vale molto più di quello che si trova nel sottosuolo”, aggiunge Baki riguardo a Yasunì.

E ciò può valere per molti altri luoghi del pianeta, Italia inclusa !!

A.

FONTE : IL FATTO QUOTIDIANO

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