LIMITI DELL’UMANITÀ. J. Wolfgang Goethe (da Inni) #Poesia
Quando l’antico
padre supremo
con serena mano
semina sulla terra
da rotolanti nuvole
benedicenti folgori,
bacio l’estremo
lembo della sua veste,
serbando ancora in me
puerili brividi.
Ché con gli dei
non deve cimentarsi
chiunque sia uomo.
Se anche s’innalzi
e attinga
con la nuca le stelle,
in nessun luogo poggiano
i piedi malsicuri,
e giocano con lui
nuvole e venti.
Se con robuste,
vigorose membra
sta sulla duratura
terra ben fondata,
egli non vale ancora
a confrontarsi
con la quercia,
né con la vite stessa.
Che cosa mai distingue
gli dei dall’uomo ?
Che molte onde
innanzi a quelle fuggono,
una corrente eterna :
noi l’onda innalza,
noi l’onda inghiotte,
e sprofondiamo.
Un breve anello
cinge la nostra vita,
ed essi molte stirpi
allineano, instancabili,
alla catena infinita
della loro esistenza.