L’ULTIMA VERITA’ E’ IN PENULTIMA ANALISI SEMPRE UNA MENZOGNA. Arthur Koestler

L’ultima verità è in penultima analisi sempre una menzogna. Arthur Koestler

Colui che avrà avuto ragione alla fine, sembrerà fallace e pericoloso prima di questo momento.

Ma chi risulterà di aver avuto ragione? Lo si saprà solo più tardi. In attesa egli è tenuto ad agire a credito e a vendere la sua anima al diavolo, nella speranza dell’assoluzione della storia.
Si dice che il N.1 abbia il principe di Macchiavelli sempre a portata di mano sul comodino da notte. Dovrebbe farlo: da allora, nulla di realmente importante e stato detto sulle norme della morale politica. Noi siamo stati i primi a sostituire la morale ottocentesca del Fair Play con quella rivoluzionaria del ventesimo secolo.
Anche in questo abbiamo avuto ragione: una rivoluzione condotta solo secondo le regole del Cricket è un’assurdità. La politica può essere realmente reale nei momenti di respiro della storia; alle sue svolte decisive non c’è nessun’altra regola possibile che quella antica secondo la quale il fine giustifica i mezzi. Noi abbiamo introdotto un neo-macchiavellismo in questo secolo; gli altri, le dittature controrivoluzionarie, lo hanno goffamente imitato. Siamo stati neomacchiavellici in nome della ragione universale – questa è stata la nostra grandezza; – gli altri in nome di un romanticismo nazionale, questo è il loro anacronismo. Ecco perché saremo alla fine assolti dalla Storia; ma essi no…
Tuttavia per il momento pensiamo e agiamo sul credito. Poi che abbiamo gettato a mare tutte le convenzioni e le regole della moralità tipo Cricket, il nostro unico concetto informatore è quello della logica conseguente.

Siamo sotto il terribile impulso di seguire il nostro principio fino alle sue estreme conseguenze e di agire in armonia con esso.

Navighiamo senza zavorra, così che il più lieve tocco sul timone è questione di vita o di morte.

Per noi il problema della buona fede soggettiva è privo di qualunque interesse. Chi sbaglia deve pagare; chi ha ragione sarà assolto. Questa è la legge del credito storico; era la nostra legge.
La Storia ci ha insegnato che spesso la menzogna la serve meglio della verità; perché l’uomo è pigro e deve essere condotto per il deserto per quarant’anni prima d’ogni passo del suo sviluppo.
E deve essere guidato per il deserto con minacce e promesse, con immaginari terrori e consolazioni immaginarie, così che non debba sedersi prematuramente a riposare e a sviarsi nell’adorazione del vitello d’oro.
Abbiamo imparato la Storia meglio degli altri. Differiamo da tutti gli altri nella nostra robustezza logica. Sappiamo che la virtù non conta per la Storia e che i delitti rimangono impuniti; ma che ogni errore ha le sue conseguenze e si vendica fino alla settima generazione. Pertanto, noi concentriamo tutti i nostri sforzi per evitare l’orrore e distruggerne lo stesso seme. Mai in tutta la storia tanto potere sul futuro dell’umanità è stato concentrato in così poche mani come nel nostro caso.
Ogni idea errata che noi seguiamo è un delitto commesso contro le future generazioni.
Pertanto dobbiamo punire le idee errate come gli altri puniscono i delitti: con la morte.
Siamo stati considerati pazzi perché abbiamo seguito ogni concetto fino alle sue estreme conseguenze e abbiamo agito in questo senso.
Ci hanno paragonato all’inquisizione, perché, come quegli uomini, abbiamo sempre sentito in noi tutto il peso della responsabilità della superindividualistica vita avvenire. Abbiamo assomigliato ai grandi inquisitori in quanto abbiamo perseguitato il seme del male non solo nelle azioni, ma anche nei pensieri degli uomini. Non abbiamo ammesso nessun campo di azione privato, neppure entro il cranio di un uomo. Abbiamo vissuto sotto lo stimolo di portare le cose alla loro ultima conclusione. I nostri cervelli erano caricati a una tensione così alta che la più lieve collisione avrebbe potuto causare un mortale corto circuito. Siamo stati così destinati alla reciproca distruzione.
Io sono stato uno di questi. Ho pensato e agito come dovevo; ho ucciso persone che amavo e dato potere ad altre che aborrivo. La Storia mi ha messo dove mi sono trovato; ho esaurito il credito che mi aveva concesso; se ho avuto ragione, non ho nulla di cui pentirmi; se ho sbagliato, pagherò.

 Buio a Mezzogiorno – Arthur Koestler