M’Art – Martina Marin

Mi chiamo Martina Marin, in arte M’Art.
Da piccola mi hanno messo davanti a dei pastelli colorati e dei fogli bianchi su cui disegnare e da allora non ho più smesso.
Ho studiato arte per dieci anni perché volevo che quelle linee che tracciavo avessero un senso e potessero un giorno vedermi realizzata per quello che sapevo fare meglio: disegnare.
La Decorazione Pittorica è stata il trampolino di lancio della mia passione, dalle superiori sino all’ Accademia, dove tra pittura, disegno, fotografia, ceramica e incisione mi sbizzarrivo a creare lavori su lavori; ma proprio perché questo mondo diventava troppo vasto e rischiavo di perdermi, ho sentito di dover restringere il mio campo; ed ecco, grazie a un corso scelto un po’ per caso, il fantastico universo dell’illustrazione, dove ho scoperto che i libri possono contenere mondi, anzi possono “essere dei mondi” da tenere sullo scaffale.
Nel libro illustrato ho trovato il contenitore per le mie idee e per le mille tecniche apprese in tutti quegli anni.  m'art 3
Ora ho 25 anni, da un anno ho incorniciato il diploma di specializzazione in Illustrazione per l’editoria, e mi sto appassionando alla grafica, cimentandomi come freelance.
La realtà post-universitaria del lavoro, mi ricorda ogni giorno che per vedere la mia arte (ancora in fase di sviluppo!) realizzata, non devo avere paura di mettermi in gioco, di curiosare, di viaggiare, di parlare, di guardare, di conoscere persone.
L’arte per me è stimolazione, essa muore se tutt’intorno è fermo.
“Da cosa nasce cosa” diceva Munari che vedeva nei denti di una forchetta le dita di una mano; il mio percorso funziona allo stesso modo: ieri decoratrice, oggi illustratrice e grafica (anche se ancora decoro un pò), domani chissà… le mani saranno comunque “in pasta”.
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Il mio desiderio più grande rimarrà sempre vedere tra quei tanti “mondi” appoggiati negli scaffali delle librerie, un mio libro illustrato e vederlo suscitare nel lettore la stessa curiosità e voglia di perdersi tra le pagine che gli altri libri hanno donato (e ancora donano) a me.