IL MOVIMENTO PENDOLARE DELLA STORIA. Arthur Koestler (da BUIO A MEZZOGIORNO)

IL MOVIMENTO PENDOLARE DELLA STORIA
Arthur Koestler (da BUIO A MEZZOGIORNO)


Sembra che noi si sia dinanzi a un movimento pendolare della Storia, che oscilla dall’assolutismo alla democrazia e dalla democrazia di nuovo alla dittatura assoluta.

La somma di libertà individuale che un popolo può conquistare e conservare dipende dal grado della sua maturità politica. Il suddetto movimento pendolare sembra indicare che la maturazione politica delle masse non segue una curva costantemente elevantesi, come lo sviluppo di un individuo, ma è retta da leggi più complicate.
La maturità delle masse posa sulla loro capacità di identificare i loro interessi. Questo, però, presuppone una certa comprensione del processo di produzione e di distribuzione dei beni. La capacità di un popolo a governarsi democraticamente è dunque proporzionata al grado della sua comprensione della struttura e del funzionamento di tutto l’organismo sociale.
Ora. Ogni progresso tecnico crea una nuova complicazione per l’organismo economico, determina la comparsa di nuovi elementi e combinazioni, che le masse non possono comprendere per un certo tempo. Ogni balzo in avanti dei progressi tecnici si lascia un passo indietro il relativo sviluppo intellettuale delle masse, determinando così una caduta del termometro della maturità politica. Ci vogliono a volte decine di anni, a volte intere generazioni perché il livello di comprensione di un popolo si adatti gradualmente al mutato stato di cose, fino a recuperare la stessa capacità di autogoverno, quale aveva già posseduta in un più basso livello di civiltà. Onde la maturità politica delle masse non può essere misurata da una cifra assoluta, ma solo in modo relativo, in rapporto cioè allo stadio di civiltà del momento.
Quando il livello di coscienza delle masse corrisponde all’obiettivo stato di cose, ne segue inevitabilmente la conquista della democrazia, sia pacifica, sia mediante la forza. Fino a che il prossimo balzo della civiltà tecnica – la scoperta del telaio meccanico per esempio – non respinga le masse in uno stato di relativa immaturità, e renda possibile o anche necessaria l’istituzione di qualche forma di governo assoluto.
Questo processo potrebbe venir paragonato al salir di una nave attraverso vari bacini di chiusa. Quando entra nel primo bacino, la nave si trova a un livello più basso relativamente alla capacità del bacino; viene sollevata lentamente fino quando il livello dell’acqua non abbia raggiunto la sua massima elevazione. Ma questa altezza è illusoria, il prossimo bacino è ancora più alto, il processo di messa a livello deve ricominciare. Le pareti dei vari bacini della chiusa rappresentano lo stato obiettivo di controllo delle forze naturali, della civiltà tecnica; il livello d’acqua del bacino, la maturità politica delle masse. Sarebbe sciocco considerare quest’ultimo come un’altezza assoluta sopra il livello del mare; ciò che conta, è l’altezza relativa del livello del bacino.
La scoperta della macchina a vapore inizio un periodo di rapidi progressi obiettivi, e, di conseguenza, il regresso politico soggettivo altrettanto rapido. L’era industriale è ancora giovane nella Storia, il divario è ancor grande fra la sua struttura economica estremamente complicata e la sua comprensione da parte delle masse. È così comprensibile che la relativa maturità politica delle nazioni nella prima metà del XX secolo sia minore di quanto non fosse nel 200 avanti Cristo o alla fine dell’epoca feudale.
Credevamo che l’adattamento della concezione del mondo da parte delle masse a circostanze mutate fosse un semplice processo, che si potesse misurare ad anni; mentre, secondo tutte le esperienze storiche, sarebbe stato meglio misurarlo sul metro dei secoli. I popoli europei sono ancora lontani dall’avere mentalmente digerito le conseguenze della macchina a vapore.
Il sistema capitalistico crollerà ancora prima che le masse lo abbiano capito

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