Muoviti, vai. Beato è colui che parte. OLGA TOKARCZUK (da I Vagabondi)

Dondola, continua, muoviti. È l’unico modo che hai di sfuggirgli. Colui che governa il mondo non ha potere sul movimento e sa che il nostro corpo in movimento è sacro, solo allora potrai sfuggirgli, una volta che sarai partita. Lui regna su ciò che è immobile e congelato, su ciò che è passivo e inerte.
Quindi vai, dondola, cammina, corri, scappa perché il momento che ti dimenticherai e ti fermerai, le sue grandi mani ti afferreranno e ti trasformeranno in un burattino, il suo respiro ti avvolgerà con fumo puzzolente di gas di scarico e di discariche dell’immondizia. Lui trasformerà la tua anima scintillante e colorata in una piccola anima piatta, ritagliata dalla carta, dal giornale, e ti minaccerà con il fuoco, con la malattia e la guerra, ti spaventerà fino a quando perderai la pace e smetterai di dormire. Ti contrassegnerà e ti iscriverà nel suo registro, ti darà un documento della tua caduta. Ti occuperà la mente con cose poco importanti, cosa comprare e cosa vendere, dove conviene di più e dov’è più caro. Da questo momento ti preoccuperai di inezie – il prezzo della benzina e quando inciderà sulla rata del mutuo. Vivrai ogni giorno affranta dal dolore come se stessi espiando una pena, per un reato ignoto che non saprai mai da chi e quando è stato commesso.
Una volta, tanto tempo fa, lo zar provò a riformare il mondo, ma subì una sconfitta e il mondo cadde tra le braccia dell’anticristo. Dio, quello vero, quello buono venne scacciato dal mondo, le navi con il potere divino vennero distrutte, assorbite dalla terra e scomparvero nelle sue profondità. Ma quando parlò sottovoce dal suo nascondiglio, lo udì un uomo giusto, un soldato di nome Eufemio, che memorizzò quelle parole nella sua mente. Durante la notte buttò via il fucile, si tolse l’uniforme, slegò i lacci e si tolse gli stivali. Stava in piedi sotto il cielo, nudo come Dio lo aveva creato, e poi corse nel bosco e indossato un soprabito cominciò a vagare di villaggio in villaggio, annunciando la terribile notizia. Scappate, fuggite dalle vostre case, andate, pellegrini, perché solo in questo modo si possono evitare le trappole dell’anticristo. Qualsiasi battaglia in campo aperto con lui sarà una sconfitta. Lasciate tutto ciò che possedete, rinunciate alla terra e mettetevi in cammino.
Perché tutto ciò che ha un posto fisso su questa terra, ogni nazione, chiesa, governo umano, tutto ciò che ha conservato una forma in questo inferno si mette al suo servizio. Come tutto ciò che è definito, che va da qui a là, che rientra in uno schema, che inscritto in un registro, numerato, evidenziato, sottoposto a giuramento; tutto ciò che è raccolto, messo in vista, etichettato. Tutto ciò che blocca: case, poltrone, letti, famiglie, terra, semina, piantagione, l’osservazione della crescita, la pianificazione, l’attesa dei risultati, la cancellazione degli orari, l’esecuzione degli ordini. Cresci i tuoi figli, dal momento che li hai partoriti inavvertitamente, e poi parti; seppellisci i genitori, che ti hanno imprudentemente chiamato a esistere, e vai. Scappa lontano, fuori dalla portata del suo respiro, oltre i suoi cavi e fili, antenne e onde, in modo che i suoi strumenti sensibili non riescano a trovarti.
Chi fa una pausa diventerà di pietra, chi si arresta verrà infilzato come un insetto, il suo cuore sarà trafitto da un ago di legno, le sue mani e si suoi piedi saranno infilzati e fissati alla soglia e al soffitto.
È così che è morto Eufemio quando si è ribellato. È stato catturato e il suo corpo inchiodato alla croce, immobilizzato come un insetto, in mostra agli occhi umani e disumani, ma sono sopratutto quelli disumani che godono maggiormente di questo genere di spettacoli; nulla di strano quindi che lo ripetano ogni ano e festeggino pregando su un cadavere.
Per questo i tiranni di ogni tipo, servitori infernali, hanno nel sangue l’odio per i nomadi – per questo perseguitano i gitani e gli ebrei, per questo costringono a diventare sedentarie tutte le persone libere, marcandole con un indirizzo che diventa la nostra sentenza.
Quello che vogliono è costruire un ordine solido, rendendo il trascorrere del tempo soltanto un’apparenza. Vogliono che i giorni si ripetano tutti uguali e non si distinguano, e costruire una grande macchina nella quale ogni creatura dovrà occupare un proprio posto e eseguire movimenti apparenti. Istituzioni e uffici, timbri, circolari, una gerarchia e poi lotti, livelli, concessioni e rifiuti, passaporti, numeri, carte, risultati elettorali, promozioni e raccolte punti, collezioni, scambi di cose.
Vogliono bloccare il mondo con l’aiuto dei codici a barre, etichettare ogni cosa, che sia chiaro ci che prodotto si tratta e quanto costa. Che questa nuova lingua straniera sia illeggibile agli uomini, che la possano leggere soltanto le macchine e i distributori; così che di notte, nei grandi negozi sotterranei, possano organizzare letture delle proprie poesie in codici a barre.
Muoviti, vai. Beato è colui che parte.

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