NO OGM – NO MONSANTO

In questi giorni, tutta l’attenzione del mondo, quantomeno quello europeo, se non occidentale comunque, è attratta dalle minacce di una guerra di religione mondiale. L’ebola è passata di moda, ma non penso passata del tutto. Tutti distratti da tutto. E intanto, almeno in Italia, ma il mondo oramai è globalizzato, i governanti cambian leggi sul lavoro, decidono della vita stessa dei loro cittadini. Uno dei temi che per me è sempre da tener sotto controllo, tra i molti non sempre, se non mai, evidenziati dai media, di regime potremmo definirli, sono gli OGM, i nuovi tipi di agricolture e sementi, il nuovo modo di concepire la salute e l’alimentazione delle persone.
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Da tenere sotto controllo la minaccia mondiale di Monsanto, tra i più grandi gruppi mondiali, in ascesa verso il controllo del cibo del mondo intero.
In Europa per gli Ogm c’è una regolamentazione.
*Cosa dice la nuova legge sugli OGM?
Fra i punti critici il fatto che concede alle aziende biotech la possibilità di negoziare direttamente con i governi e non permette ai Paesi di usare motivazioni di carattere ambientale per giustificare i bandi nazionali. Le motivazioni con cui il governo può giustificare il bando “non devono, in nessun caso, confliggere con la valutazione di impatto ambientale” condotta dall’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare). In altre parole i governi non possono basare i bandi su specifici impatti ambientali o evidenze di possibili danni da parte delle coltivazioni OGM a livello nazionale, anche nel caso in cui questi rischi non siano stati presi in considerazione da parte della valutazione dell’EFSA.
La legge tornerà nuovamente al Consiglio per la seconda lettura. Se adottata dal Consiglio, la nuova direttiva entrerà in vigore con effetto immediato. «Questa direttiva è destinata agli Stati membri, in quanto permette di vietare o limitare la coltivazione di OGM sul loro territorio» ha detto la relatrice della legge, la belga liberale Frédérique Ries, membro della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare.

«Gli agricoltori potranno fare ciò che è stabilito dal loro paese. Se lo stato decide che non vuole far crescere OGM, allora non lo faranno. In una futura revisione spero di ottenere anche il risarcimento obbligatorio per gli agricoltori che potrebbero subire una tale decisione.
*Fonte: ILCAMBIAMENTO.IT

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