In piena capacità
di intendere e di volere
il mio spirito vivo commette il mio corpo morto
al bisturi ai vetrini alle provette,
augurandogli d’imbattersi, tra i sopravvissuti,
in un fratello suo, che sagace ricerchi,
quello che sempre, ovunque, sarà l’unico
provvedutto di vista e di amore.
Tutti gli altri si occupino, poi,
dei resti con discrezione,
affinché il mio spirito sia restituito
al nulla, e al tutto il mio corpo,
con dignità.
*
La vita nemmeno la morte
concede in dono.
Fino a un estremo che non vede fine
il corpo conduce forte
la sua lotta.
Lo splendore del sole e la pace dell’ombra
ugualmente
gli vietano la resa
sull’una o l’altra banda della lizza,
in campo aperto
a lungo
lo cimentano.
E allo scadere del combattimento
sarà dolce la vita, o la morte
sarà dolce
come è stata la vita.
*GIANFRANCO CIABATTI Da ”IN CORPORE VIRI”
*FOTO: Cristian Archetti