DI SEGUITO UN ESTRATTO DAL LIBRO ‘La mente che mente’ di Osho.
Trovo che sia ben spiegato, secondo il mio punto di vista, il concetto della necessità di una molteciplità di religioni e il bisogno per ognuno di trovare la sua, non in base alla famiglia o al luogo di nascita, ma secondo il proprio pensiero, linguaggio e crescita individuale.
È naturale che ci siano tante religioni.
In verità, ne occorrono molte di più. Dal mio punto di vista, ogni individuo dovrebbe avere la propria religione; dovrebbe esistere tante religioni quante sono le persone. Il numero non è eccessivo: ci sono solo trecento religioni… ma quante sono le persone che esistono sulla Terra?
Ogni individuo dovrebbe avere la propria religione, perché ogni individuo è assolutamente unico, dissimile da tutti gli altri… come possono due persone averela stessa religione? È impossibile; ma noi abbiamo preteso l’impossibile. Ogni individuo deve raggiungere Dio a modo suo, e la sua strada non verrà mai percorsa da nessun altro. (…)
Una persona religiosa è umile, disponibile a cogliere ogni sorta di spunto; è un ricercatore, indaga, è un esploratore, e imparerà da ogni possibile fonte. Imparerà dal Vangelo e dai Veda e dal Dhammapada; imparerà da Buddha, da Gesù e da Zarathustra. Imparerà da ogni possibile fonte, restando tuttavia se stesso. Non diventerà un imitatore, non diventerà una copia. Conserverà la propria autenticità. Sarà umile, sincero, autentico; non diventerà una finzione; non sarà un seguace, sarà un amante. (…)
Molta gente si è sforzata di dare vita a una sola religione, è un segno di assoluta stupidità: non potrete mai creare un’unica religione. Potrete imporre con la forza un’unica religione alla gente, ma così distruggerete il loro spirito, la loro libertà; così storpierete il loro essere e paralizzerete la loro crescita.
Così come vi sono molte lingue, ci sono molte religioni.
La verità è bella, ti permette di scegliere in base al tipo di uomo che sei. La tua religione non è decisa per nascita, e non può esserlo, e coloro che decidono la loro religione in base alla loro nascita sono sciocchi patentati. Non puoi essere hindu per nascita, né tanto meno cristiano; la nascita non ha nulla a che vedere con la tua religione. La religione è una ricerca. Puoi essere nato da genitori hindu – questo è un altro fatto – ma se i tuoi genitori ti amano veramente, non ti convertiranno all’induismo. Certo, ti diranno tutto ciò che hanno conosciuto e sperimentato, ma ti lasceranno libero. E ti diranno: Diventa più attento, più consapevole, più maturo, e quando sarai cresciuto abbastanza, scegli la tua religione!
Vai alla moschea, vai in chiesa, vai al tempio, vai al gurudwara. Ascolta ogni sorte di cose, vedi ogni tipo di fiore; il giardino di dio è così pieno di varietà; ci sono rose e fiori di loto e mille altri fiori diversi. Vai e scegli il tuo profumo, la tua fragranza, perché se non scegli da solo, in prima persona, non ti sentirai affatto impegnato, non ti abbandonerai mai a quel flusso.
Il mondo non è religioso, perché la religione ci è imposta. I genitori hanno fretta di imporre; la chiesa, lo stato, la nazione, tutti hanno fretta d’imporre una specifica religione sul bambino… che stupidaggine! Che sciocchezza! La religione richiede maturità, profonda comprensione, prima che la si possa scegliere.
Nessuno nasce hindu, o musulmano, o parsi. Tutti nascono limpidi, innocenti, una tabula rasa e poi tutti devono cercare o indagare.
Questa è la bellezza della vita, perché la vita è ricerca. E non aver fretta di sistemarti… non è necessario. È possibile che nessuna delle religioni esistenti ti appaghi. Ma questo è proprio l’ideale: vuol dire che in te è nata una nuova religione. Il mondo diventa più ricco: una religione in più, un altro fiore, un nuovo albero, un fenomeno nuovo. (…)
Vorresti che al mondo esistesse solo un fiore? Solo rose, o solo fiori di loto? Il mondo non ne sarebbe sminuito, impoverito? Vorresti che il mondo avesse un solo linguaggio? In questo caso, le varie sfumature delle diverse lingue scomparirebbero.
Ci sono cose che possono essere dette solo in arabo e non possono essere espresse in nessun’altra lingua; e ci sono cose che possono essere dette solo in ebraico, e non possono essere espresse in nessun’altra lingua. Ci sono cose che possono essere dette solo in cinese… se il mondo avesse solo una lingua, un’infinità di cose meravigliose rimarrebbero inespresse.