ROMANZA (Il cavaliere povero) – Aleksandr Puskin
C’era al mondo un cavaliere:
Era povero e alla mano,
Nell’aspetto cupo e smunto,
Silenzioso, ardito, e umano.
.
Ineffabile visione
Ai suoi occhi apparve un dì,
E profondo quel ricordo
Nel suo cuore si scolpì.
.
Da quel tempo, ardendo dentro,
Più le donne ei non scorgeva,
Né più volle con alcuna
Riparlar mentre viveva.
.
La corona intorno al collo
Come sciarpa si legò,
E dal volto la celata
Mai per niuno sollevò.
.
Tutto amor, tutto purezza,
Di quel dolce sogno drudo,
A.M.D. con il suo sangue
Disegnava sullo scudo.
.
Mentre in piena Terra Santa,
Per le rocce galoppando,
Combatteano i paladini,
Le lor dame nominando,
.
Lumen Coeli, sancta Rosa!
Ripetea fiero e sereno,
Minaccioso come il tuono
Al nemico saraceno.
.
Ritornato al castello,
Vi restò come in clausura;
Sempre muto, sempre triste,
Morì folle in quelle mura.
*Foto: particolare di Saint–Guilhem-le-Désert