Sulla società moderna – Folco Terzani

…Hanno delle teste, i ragazzi d’oggi, che sono fatte da tutte queste cose chimiche, dal pane, il latte, le bibite, le merendine. Se da bambino ti hanno dato tutte queste minchiate sociali diventi un prodotto sociale, geneticamente vieni formato così. È la società che prende in mano le cose.

Adesso la società ha preso in mano tutto. Se non c’è la società non si beve più nemmeno l’acqua, perché è la società che la depura! Invece prima non era così potente,no? La popolazione è sempre più condizionata. Imparare a non essere dipendenti dalla società diventa sempre più difficile.

L’ uomo ha perso più conoscenza negli ultimi cento anni di quanta ne ha acquistata. Nel senso che la conoscenza della natura, dei cicli naturali delle piante è nata con l’umanità. Era una conoscenza abbastanza complessa perché non è che mangiando una foglia uno capisce subito cos’è nutrimento, cos’è medicina. Bisogna mangiarla più volte, concentrarsi sugli effetti, discuterne in gruppo. Non credi?

Per migliaia di anni il pianeta è rimasto a un certo livello, con i buoi, i cavalli e le cose di campagna. Si sapeva quali foglie, quale medicina prendere per stare bene, cosa mangiare d’inverno, cosa mangiare d’estate. Negozi prima ce n’erano pochi, al massimo vendevano qualche attrezzo per lavorare la terra.

Poi, nel dopoguerra, è nato questo boom della tecnologia per cui nel Novecento, cioè nell’ultimo secolo, hanno inventato tutto. E il bagaglio di conoscenze notevoli che veniva tramandato dai genitori ai figli è stato dimenticato.

C’è chi pensa che è una cosa buona perché abbiamo imparato a mettere i pomodori nelle scatolette, abbiamo i computer, gli aerei e tutto quello che vuoi. Ma guarda le controindicazioni che si creano! C’è un’ overdose di tecnologia e si vedono già gli effetti: l’immondizia che non si riesce a smaltire, l’inquinamento, i gas e non gas. Addirittura sembra che abbia portato a un surriscaldamento del pianeta per cui si sciolgono i ghiacciai. Ma vuoi scherzare?! Cos’è che ci si guadagna? C’è solo da perdere.

Gli animali in giungla sono organizzati comodamente per nutrirsi sul pianeta, mentre l’uomo deve lavorare per vivere. Ma adesso sembra che non gli basti mai. È stressatissimo. Si sono create tutte queste necessità fittizie per cui uno si deve sbattere un casino per i vestiti, per la televisione, per la macchina e la benzina. Ci hanno catturati proprio tutti con la storia dei consumi, delle proposte di mercato. Il ‘Mio’, il ‘Tuo’, lo impacchettano, lo imbottigliano, lo contengono…

Cosa sono tutte queste proposte di mercato? È il diavolo che ha preso posizione. Più che il bene o il male, il diavolo cos’è? Diabellein in greco significa dividere, perciò il diavolo è quello che divide. Dio unisce e il mercato divide. Ecco il diavolo!

Invece, a grandi linee uno può pensare che tutto è la creazione, è il tempio di dio, quindi che mercato bisogna farci dentro? È tutta terra, arriva tutto dalla terra. Basta che uno si sieda su un fazzoletto di terra, dia due zappate e crescono le cose, l’insalata, le patate. E le mangia. Hai capito? Il vero mercato è questo. Guarda com’è già tutto organizzato. Se ci metti un seme ne vengono cento. Cosa vuoi di più?

Non ci vuole tanto per stare bene. Una manciata di riso e lenticchie. Niente di che, no? Se uno si accorge di aver sbagliato strada dovrà tornare al bivio e riprendere quella giusta.

– da ‘ A piedi nudi sulla terra ‘ di Folco Terzani

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