‘Oggi, nuovo incontro:
le maestre sono in ambasce per le deficienze dei bambini e dei genitori.
A quattro anni non sanno togliere e mettere il giubbino, dice una, ho dovuto scrivere sul diario, fare esercitazioni col giubbino. E un’altra: un quarta elementare non sanno allacciarsi le scarpe! Ho chiesto al bambino: ma nessuno ti ha insegnato? Fa sempre mamma, ha risposto. E un altro invece: mamma compra sempre le scarpe con lo strappo.
E di colpo vedi davanti a te questa folla di mamme in croce, ma anche incapaci, distratte, nevrotiche, insipienti, che lavorano e che vanno così di fretta fa fare tutto loro, senza lasciare ai figli il tempo di imparare, perché se fanno loro allora è certo che tutto è fatto bene o almeno fatto. E allora giù ad allacciare scarpe al posto dei figlio, ci si infila in auto e via. Oppure mamme pratiche che nei negozi si infilano cercando il capo più semplice, più ovvio.
E addio tempo dell’apprendimento. In tutto questo vestire e svestire, in questa vita precotta dove i bambini rispondono alla domanda: quante zampe ha un pollo? Otto! Perché nelle vaschette dei surgelati ci sono otto coscette, capita che i bambini non sappiano fare la cacca senza un preciso rituale, quindi impossibile farla a scuola.
Abitiamo in un nuovo Medio Evo, senza offesa per il Medio Evo che è stato un periodo storico pieno di coltissimi intellettuali, con precettori abilissimi, con insegnanti privati che si chiamavano Boccaccio e Petrarca, con abati e badesse che hanno fatto la storia del nostro mondo.
E allora precisiamo: abitiamo in un mondo che si è arenato nella stupidità collettiva, nell’abbandono di ogni memoria,nella replica indistinta di un finito e ripetitivo sentito dire.
Siamo tutti addormentati nel bosco: svegliamoci, please.’
.