Non giunge al tuo volto
vampa di labbra o di nuvole l’ombra.
Nei bui gironi del sonno t’ascolto
e risplendi come aurora che sorga
.
Sei la notte.
Giacendo nel tuo letto
seppi la sorte e il male futuro.
Scansato dal volgo, la fama a lato
e la musica come vetro schiacciato.
.
Forti i nemici e angusta la terra
e tu,
o amata, fedele a lei rimani.
Ramoscello di sambuco sull’acqua,
spinto dal vento da ignoti pantani.
.
Saggezza immensa, bontà non di donna
nelle tue fragili mani, o Mortale.
In fronte il chiarore del sapere:
plenilunio nascosto, non sbocciato.
-1934 –