I vari marroni dei tetti ne fanno l’epicentro
Attorno al campanile che scandisce il tempo.
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La vita d’un paese dedicata ai vigneti
Quella d’un popolo al vino
Dove Dio è presente
Ma non quello Trino.
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Circondata da tutti i verdi della lista
Qualche auto scappa via
Dove i sentieri si nascondono alla vista
In questa realtà che è magia.
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Camminando e guardando lontano
Si è stranieri a casa della natura
Compare raro qualche formicaio umano
Interrompe il colore come macchia scura.
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Nel sole passa veloce il ciclista
Mi lancia un sorriso ottimista
Unico riflesso d’umanità
Dove io, le mie scarpe, l’intera civiltà
Solo un’eco di pusillanimità.
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Scrivere ciò in poesia
Vien facile come farne fotografia.
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Forse eccesso di sana pazzia
Il mondo lontano mi fa pena
Ordine, progresso e polizia
Solo comparse che han rubato la scena.
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In questa teatro che è la vita,
Dove il vero protagonista
Compare ovunque alla vista
E la sua linfa mi scorre tra le dita.
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A Pommard l’uomo è ingranaggio della natura
Ci collabora con rispetto
Non la distrugge per paura.
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Alzo la testa
Guardo questo e guardo quello
Non ho più parole nella cesta,
Ma tutto tutto è molto bello.
*Andrea Giramundo
*Foto: Pommard di A.Giramundo
Fanny Sabre dans ses vignes à Pommard, en Côte de Beaune by Luc Wouters