5 Poesie di SILVIA CARATTI (da NUOVI POETI ITALIANI 7 – EINAUDI)

Tornare indietro a come si era allora,
tormentati e felici, insicuri e curiosi
e senza mappe certe ma con molti viaggi ancora da fare
adoranti di fronte alla vita e coraggiosi.

Avere sangue caldo nelle vene
e pulsazioni regolari, essere spalancati
e luminosi, il petto esposto alla battaglia
che non avremmo vinto.

*

Croci di legno e ferro inchiodate alla parete
del piccolo cimitero notturno.
È ormai buio e poco si legge
dei nomi, quasi nulla delle facce.

Guardo in alto verso il monte stellato
che la luce della luna precipita
giù in basso. Fa paura, ci trattiene. Ci vorrebbe.

Sono quelli che ancora dormono lassù.
Qui accanto l’albero secolare dalla terra
li chiama.

°Macugnaga, Cimitero degli alpinisti, dicembre 2014

*

Sarà lei a portare quel calore così lontano
e misterioso, così diverso da me e dal mio pensare?

Più mari stanno in mezzo a noi:
il mare mio
quello dove navigo io al limite della libertà,
il mare suo
quello dove l’amore è sempre e soltanto verità

e poi c’è il mare dove i pesci vivono nel silenzio più assoluto
e nulla sanno di noi, e non sentono mai
se li pensiamo o li desideriamo.

*

Come chi torna dalla guerra
inaspettato dopo anni di assenza
e ormai dato per morto,
così tu vieni e per questo non mi trovi,
oppure assente e irriconoscibile io
mi sarò venduta le tue cose
e scalpellato via il nome tuo inciso.
Anche gli dei decadono alla memoria
delle menti. I letti riprendono le forme,
scompaiono i gesti consueti.
Ma in quanto ai cuori.

*

Nei ricordi le piccole cose si fanno enormi
e non se ne vanno più.
Chiudiamo dentro, come in una scatola, l’ombra
del desiderio che abbiamo covato.
E bruciamo di cose non dette,
e ci sciogliamo per non averle fatte.
Ma non impariamo.

Passa intanto il tempo, si eclissano
le cose grandi e restano solo le piccole.
Quelle che fanno di noi, noi.

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