La rilassata spietatezza, l’aria di impersonale intimità, quella sensazione che creano, di essere appena stati con te anche se non stanno con te da parecchio tempo; di riprendere una conversazione in corso che in realtà non stavate facendo, che di fatto è stata interrotta in modo piuttosto drastico dalle promesse irrevocabili di entrambi. Loro lo sanno, sicuramente, ma forse sono così soli che non gliene importa niente – e così presuntuosi da pensare che se a loro non importa, non importerà neanche a te. Se non è così, allora vuol dire che vivono in un’altra dimensione in cui pensavi di poter vivere anche tu, un tempo. Portatemi laggiù. Insegnatemi le regole. Li adori perché hanno il cento per cento di ciò che tu hai solo al sessantacinque per cento, ma vedi che la maggior parte delle persone ne ha anche meno, ed è per questo che la maggior parte delle persone non ti interessa granché. Se il cento per cento da cui sei affascinata sacrificherà una parte della sua dotazione e tu potrai aggiungerne un po’ alla tua, arriverete entrambi a un formidabile novanta per cento – più o meno ugualmente illustri, poiché sarete molto più avanti di quanto la gente comune possa mai sognare di essere. Allora sarai sistemata. La coppia regnante di un cosmo privato che è il piccolo cosmo privato migliore che ci sia, perché è vostro, tutto vostro, e lì l’umorismo è tutto vostro, come il sesso, le conversazioni, ogni cosa. Ma quello con il cento per cento non vuole fare concessioni e ben presto l’apprendista entusiasta si arrende, perseguitata dalle immagini di ciò che poteva essere se l’altro fosse stato flessibile. Cosa che non può essere, perché è inflessibile e non è costretto a essere flessibile, perché sente di avere già tutto e non soffre di solitudine come ne soffriamo noi, e allora perché dovrebbe scambiare l’autosufficienza con un po’ di compagnia. Ma ogni tanto si annoia un po’, sopratutto nelle notti fredde del fine settimana. Così prende il telefono per chiamare una che ha respinto. Poi lo prende un’altra volta.