SELFIE in Versi. Andrea Giramundo

Nell’era del Capitalismo, che per esistere
inculca individualismo, al momento
del suo apice raggiunto, inizio
della discesa, da poco Nato
un fenomeno di rapida ascesa:
– indice della continua decadenza,
un’usanza che dell’uomo mostra ulteriore la deficienza –
i telefoni sempre più intelligenti per persone deficienti.
Ho deciso di parlarvi in versi,
di questa cosa che si chiama Selfie.
Per eliminare sempre più l’interiorità
in tutte le comunità, l’usanza
di farsi foto da soli, non per arte o ricordo,
il bisogno  certo distorto
di dire agli altri l’ho fatto anche io.
Prendendosi da sempre per Dio,
l’uomo si crede il centro dell’Universo:
un manifestare perverso
che si viva la ‘realtà che conta’,
dando in risposta al poeta: apparenza
e non essenza.
Uniti insieme edonismo ed insicurezza,
mostrano solo un’evidente certezza:
quella di un uomo – questo tipo di uomo
che in eterna competizione e confronto
non si accorge nemmeno più di quanto sia tonto.
Gente che del mondo fotografa fiera
il suo girare,
guarda con l’amata un tramonto,
 
il piatto che sta per mangiare
pensa solo agli altri il se stesso mostrare:
Esistenza che non sussiste
perché priva di sostanza,
vive oggi di presunta importanza.
Quest’ulteriore forma di demenza,  
vi chiedo di non sottovalutare:
senz’essere l’oracolo di Delfi
veramente vi dico:
state attenti alla Selfie!
*Andrea Giramundo